Dopo un secondo ictus, Mauro Coruzzi, in arte Platinette, rivela chi lo ha salvato e la decisione di fare testamento.
Mauro Coruzzi, conosciuto da tutti come Platinette, lo scorso 8 febbraio ha avuto un ictus. Il secondo nel giro di appena due anni, che lo ha colpito con ancora più violenza del primo. Come scritto dal quotidiano diretto da Osvaldo Orlandini e riportato da Leggo, ha raccontato di essersi trovato faccia a faccia con la morte. Proprio come accadde per Papa Francesco, per cui un ictus fu indicato tra le cause della morte, anche Platinette si è sentito sull’orlo del baratro tanto da decidere di fare testamento.

Mauro Coruzzi (Platinette) racconta il secondo ictus: chi lo ha salvato
Tutto è successo in pochi istanti: “Una mattina mi sono alzato dal divano e le mie gambe non hanno retto, è stato come se non le avessi più. Sono caduto, ho sbattuto la testa, ma non ho perso conoscenza. Sono rimasto lì per terra, senza potermi muovere, certamente ore“.
Un racconto agghiacciante, quello di Mauro Coruzzi, al quotidiano diretto da Osvaldo Orlandini e riportato da Leggo, che sottolinea quanto l’episodio sia stato grave. A salvarlo, una presenza quasi miracolosa: “Se non ci fosse stata lei, forse, oggi non sarei qui“. Si riferisce alla signora delle pulizie, arrivata in tempo per chiamare i soccorsi e salvargli la vita.
L’episodio arriva a quasi due anni dal primo ictus, datato 14 marzo 2023. Un doppio colpo durissimo, che ha segnato profondamente l’artista: “Faccio sedute di fisioterapia e logopedia ogni giorno, prendo ancora parecchi farmaci“.
La paura della morte e la decisione di fare testamento
Non è solo la sofferenza fisica, ma anche il pensiero della morte, che Mauro Coruzzi non nasconde: “Non essendo credente, per me la morte è la fine di tutto: voglio essere cremato“. La consapevolezza della fragilità della vita lo ha spinto a mettere tutto in ordine: “Dopo il primo ictus, ho pure fatto testamento, perciò da quel punto di vista è tutto sistemato“.